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lunedì 27 ottobre 2008

Punto di domanda

Punto di domanda!
Lì, sempre lì... alla fine di ogni giornata... alla fine di ogni momento...
Un punto di domanda!
E ti chiedi perché la tua vita debba essere accompagnata da un segno così crudele...
Un segno che non ti permette di startene tranquillo,
che non ti fa mai sentire a posto,
che rovina ogni autosufficienza,
che si prende gioco di ogni certezza...
Punto di domanda. Piccolo segno che resti lì... punto fisso delle mie giornate... della mia vita...
ma che forse alla fine sei il segno più giusto.
Non una virgola, che ci passi sopra senza neanche accorgerti...
Non un "due punti" che ti spiega quello che viene dopo...
Non un "punto e virgola" che ferma il tempo, anche se per poco...
Non un punto esclamativo, carico di certezze...
Non un punto fermo che conclude ogni discorso...
La vita non può essere altro che un punto di domanda...
Sempre aperto a qualcosa di nuovo...
Sempre lì stuzzicante a non lasciarti in pace...
Mai sicuro... mai finito... mai arrivato...
Un piccolo punto di domanda...
forse l'unica salvezza per non cadere nell'insignificanza di una virgola o nella morte di un punto fermo...
forse l'unico segno che tiene ancora in vita il tuo desiderio di qualcos'altro,
la tua utopia che non sia vero che "è tutto qui",
il tuo pazzo sogno che qualcosa di meglio, qualcosa di grande, qualcosa di bello e felice sia davvero possibile...
E' possibile?
Già... alla fine resta sempre un punto di domanda...

domenica 5 ottobre 2008

...dopotutto...

E dopotutto ti ritrovi felice!
Felice! E non te lo sai spiegare
neanche perché!
Sì, perché tanti dei
problemi che avevi te li senti ancora addosso,
perché tanti pesi non te li sei
ancora scrollati dalle spalle, anzi, ti sei ritrovato con nuovi pesi
da portare...
perché la confusione in testa
rimane, la nebbia oltre la strada percorribile più o meno in
un anno non si dirada...
i volti che ti mandano in confusione, i
desideri che non riesci a interpretare, l'intreccio delle relazioni
così difficile da districare rimangono...
e poi quei sentimenti, quelle cose che
senti e che ti lasciano lì tra il fascino e un'attesa
insensata, indeterminata, non calcolata, dolorosa... forse perché
non riesci, forse perché non puoi, forse perché non
vuoi, forse perché chissà per quali e quanti altri
motivi... non vogliono andare a posto!

Eppure, dopotutto, nonostante tutto,
arrivi stanco una domenica sera e ti ritrovi felice!
Felice, semplicemente così...

E non c'è un motivo
particolare...
Non va tutto bene e probabilmente non
lo andrà mai...
Ma nel cuore senti come una grande
pace, una grande serenità...
Non va tutto bene ma forse hai capito
che non importa il risultato ma come giochi la partita...
E forse, dopotutto, ti rendi conto,
spaventandoti un po' del tuo orgoglio, che la partita la stai
giocando bene.
E allora sei felice! Sei sereno! Vivi
ogni giorno cercando di fare bene ogni cosa, di non sprecare
occasioni, di assaporare la vita così come ogni giorno si
presenta...
E forse sì, finalmente riesci a
vivere e a scegliere senza avere paura di come sei, senza aver paura
di essere sbagliato, senza aver paura di non essere all'altezza,
senza aver paura di star tradendo il tuo personaggio...
Perché la misura della tua vita
sei solo tu, e i tuoi difetti, i tuoi limiti, in definitiva sono lì
ad aspettare di essere amati per poter guarire e contribuire alla tua
bellezza.
Ti brucia la domanda, ti spacca dentro:
chi amerà mai questi tuoi difetti? Chi si chinerà a
guardare su di te, dentro di te, e amare quello che vi trova?
L'attesa... la speranza... la paura...
Ma intanto ti ritrovi felice!
Felice, semplicemente così...
Senza comprenderne fino in fondo il perché... dopotutto... una
domenica sera...